Fototrappole e rifiuti: la normativa italiana-

Le fototrappole per la legge italiana sono equiparate ai sistemi di videosorveglianza, per questo motivo rientrano nella normativa sulla protezione dei dati personali.

Normativa italiana sulle fototrappole.

In base alla legge il trattamento di dati personali con sistemi di videosorveglianza è consentito da parte dei soggetti pubblici quando è necessario per adempiere un obbligo legale e quando serve per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri.

Il titolare del trattamento deve sempre rispettare i principi di protezione dei dati, tra i quali quelli di «liceità, correttezza e trasparenza» e di «limitazione della conservazione» per un periodo di tempo non eccedente il conseguimento delle finalità del trattamento.

Il Garante ha anche affermato che “l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza è lecito se risultano inefficaci o inattuabili altre misure nei casi in cui si intenda monitorare il rispetto delle disposizioni concernenti modalità, tipologia ed orario di deposito dei rifiuti, la cui violazione è sanzionata amministrativamente”.

Requisiti necessari per l’installazione-

Come abbiamo visto la normativa è molto chiara, per una corretta installazione il Comune o l’Ente Pubblico deve:

adottare un Regolamento comunale sulla videosorveglianza per disciplinare le modalità di trattamento, le finalità della raccolta dei dati e i tempi di conservazione di immagini e filmati.

scrivere un’informativa sul trattamento dei dati personali da esibire a chiunque la richieda e ne abbia interesse.

posizionare dei cartelli informativi nella zona monitorata che avvertano chi transita della presenza delle fototrappole.

I cartelli di avviso devono permettere “di riconoscere facilmente le circostanze della sorveglianza, prima di entrare nella zona sorvegliata”.

Tuttavia, non è obbligatorio rivelare la posizione esatta della fototrappola.

Fototrappole usate dal Corpo Nucleo Ispettori Ambientali-

Molte fototrappole permettono di trasmettere in diretta le immagini al centro di Comando o sugli smartphone degli agenti.

La pattuglia che si trova più vicina al luogo indicato può recarsi subito e identificare i responsabili.

Le immagini catturate dalle fototrappole possono essere utilizzate come prove per riconoscere la persona (o la targa del veicolo) responsabile dell’abbandono di rifiuti.